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andreazurlo

La glorificazione dell'ignoranza



È sorprendente con quale risolutezza cresce l'ignoranza. Alcuni hanno fatto un apostolato dell'anti-educazione e lanciano critiche feroci contro chiunque sia veramente preparato e capace, sembrerebbe che l'improvvisazione sia diventata la migliore forma di governo, come se l'ignorante fosse più degno di portare sulla fronte stampata la dichiarazione di onestà. Una persona ignorante è semplicemente uno che ignora, un incompetente. La sua volontaria inettitudine non lo fa diventare né più onesto né più capace, né lo avvicina al sentimento popolare.

Non v'è dubbio che Internet fa da cassa di risonanza per questo nuovo oscurantismo, mettendo una matita nelle mani di coloro che non hanno né idee né sapere, ma se attribuiscono il diritto a dire quello che pensano, anche se pensano male e poco.

L'immagine acquista forza sopra la parola e viene utilizzata come veicolo per schernire, per esibire con orgoglio il bullismo tra gli studenti e persino le molestie sessuali, per afferrare un momento di attenzione, quei cinque minuti di fama sporadica.

Gli idoli attuali non sono persone con una comprovata cultura e capacità sudata in anni di studio che uno vuole imitare per superarsi, (la conoscenza è intuita come qualcosa di noioso ed elitario). Questo trionfo del banale e del volgare fa diventare "idolo di turno" a tutta una serie di personaggi che sono visti come ideali del dolce far niente,un'idea di apparenzache distrugge ogni ragionevole aspettativa di essere.

In questo elogio massiccio dell'analfabetismo culturale prevale uno spirito populistache vede nell'ignoranza, nell'insulto, nel rilassamento dei costumi una virtù per me misteriosa.

E la cosa più triste è che questa glorificazione dell'essere ignorante è volontaria. In questo modo tutto perde peso, a partire dall'educazione e dalla conoscenza, due elementi che si sviluppano con tempo e fatica e richiedono pure la partecipazione dei genitori, molti dei quali sono intrattenuti nel fotografare e postare le loro foto nei social piuttosto che nell'educare i propri figli.

Vantarsi dell'ignoranza stessa mi sembra un insulto a ciò che abbiamo costruito in secoli di storia e che ora stiamo smantellando con grande velocità, mattone dopo mattone, con l'implacabile velocità della distruzione.

Il problema è la facilità con cui questa piaga si diffonde, superando i confini e le lingue, perché la giustificazione di non tutti siamo così, è comoda e non sovverte la situazione né modifica l'approccio di coloro che approfittano di questa ignoranza a loro vantaggio. Questa sbobba dal sapore amaro che stiamo preparando è priva di sogni, promuove solo una rivoluzione contro la conoscenza, la giustificazione per sostenere la comodità di essere ignorante e ci prepara in modo che qualcuno, prima o poi, ci possa guidare come dei burattini e farsi carico delle nostre idee.

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