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andreazurlo

Moonlight Sonata



Prologo

Stai affogando.

La tua testa è conficcata dentro la tazza del cesso nel bagno degli uomini del Ralph’s Bar di Albany. L’acqua è fredda e sa vagamente di ruggine mista a urina. Sei in ginocchio, le mani a terra sul pavimento sporco di piscio, l’acciaio duro e freddo della canna di una pistola premuto contro la schiena, e una mano che sembra una zampa d’orso continua a tenerti giù la testa.

«Chi ti manda?» ringhia il poeta.

Ti tira su per il collo del giaccone di pelle nera. Butti fuori quell’acqua schifosa e tenti disperatamente di respirare una boccata d’aria fetida. Vorresti collaborare perché quest’uomo è un tuo cliente, anche se non lo sa. Vorresti davvero rispondere alla sua domanda. E invece riesci solo a tossire, a trattenere i conati e a sputare l’acqua putrida del water.

«Chi ti manda, furfante?».

Hai l’impressione che la canna premuta contro la tua schiena stia per penetrare la carne, trapassare le vertebre e arrivare dritta dentro lo stomaco. Bussano alla porta del bagno. Qualcuno intima di aprire, qualcuno che deve sganciare una cagata colossale. Ma al poeta non interessa. Ha chiuso la porta dall’interno con il catenaccio. Ha già sparato a un uomo, o così vuole la leggenda. Che differenza fa se spara anche a te? Il poeta è disperato. È in fuga. È ubriaco e strafatto. Ha tirato tanta cocaina da resuscitare un morto.

Senti il click del cane che si alza, senti che risuona contro le vertebre. Tra un secondo o due partirà un colpo e vedrai il tuo stomaco ridotto a brandelli imbrattare il water e la parete ricoperta di graffiti - l’affresco incompiuto di ubriaconi e dannati.

«Ti ho chiesto chi ti manda».

Riapri la bocca e cerchi di sputare il rospo, ma la gola ti brucia a sangue. Alla fine però riesci a pronunciare una parola.

«Agente» sussurri. «La sua... cazzo di... agente».

«Bugiardo», grida il poeta. Ti rificca la testa nella tazza, ma la tira subito fuori; hai la faccia e il cranio che sgocciolano come uno scopino da cesso. «Non sei nient’altro che un furfante e un bugiardo, e la mia vendetta calerà su di te».

La canna della pistola si sposta sulla nuca. Ti immagini il poeta. La barba folta e bianca, stile Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, i fitti capelli brizzolati rasati quasi a zero. Vedi la sua corporatura da bulldog e il naso da pugile, rotto tante volte. Vedi la sahariana trasandata color cachi con le tasche ricolme di quaderni, foglietti pieni di storie e poesie, penne, matite, spinelli non fumati, contanti, barrette di cioccolato e chissà cos’altro. Il poeta ha qualche anno più di te ma la resistenza, la forza e la stazza di un rinoceronte. Un rinoceronte ubriaco e strafatto di coca.

«No, aspetti!» urli. «Aspetti. Per favore. Cazzo, aspetti, signor Walls. Posso spiegare».

Altri colpi. Altri improperi. Qualcuno si cagherà addosso se nessuno apre.

«La mia agente sarà anche una crudele troia senza cuore che venderebbe l’anziana madre per dieci dollari». Walls parla con la voce profonda, roca e impostata di chi recita poesie. «Dopo tutto, è per questo che l’ho scelta. Ma non cadrebbe mai così in basso da mandare un detective privato a cercarmi. Lei, signore, è un bugiardo e un furfante».

«Lei non sa niente di me».

La zampa di Walls ti colpisce la testa con un manrovescio. Ti fischiano le orecchie.

«Bando alle corbellerie, farabutto».

Spinge con più forza la pistola contro il tuo cranio. Ora immagini materia cerebrale, sangue e frammenti di ossa che schizzano sul muro. Con un po’ di fortuna copriranno lo scarabocchio di quel cazzo in tiro con sotto il numero di telefono e la frase «Lo succhio da dio. Chiamami».

Altri colpi alla porta. Altre urla.

«La sua agente si preoccupa per lei, signor Walls. Ha bisogno che ricominci a scrivere» balbetti. «Lei è tutto quel che ha. Ha bisogno di lei e lei ha bisogno di se stesso. Ha bisogno di scrivere. Sono qui per riportarla a casa».

Nel bagno ora cala il silenzio. Come la pausa che segue la lettura appassionata di una strofa durante un reading universitario.

«Bugiardo» sussurra il poeta barbuto, «guardami».

Non fai nemmeno in tempo a girarti che ti solleva con forza per il collo del giaccone e ti ritrovi con il culo sulla tazza.

«Accoglila nella tua bocca», ordina Walls.

Apri la bocca: i tuoi occhi si spostano dal tamburo nero al faccione rubicondo e barbuto del poeta. Senti la canna della pistola entrare, il freddo metallo che ti appiattisce la lingua e ti graffia il palato.

«Ingoia finché non vedi i colori della luna» il poeta recita da uno dei suoi lavori più famosi. «Ingoia finché non ti liberi di mente e anima. Ingoia per amore. Ingoia per me. Ingoia la tua morte».

Chiudi gli occhi e aspetti che il cane si abbassi e che il mondo si oscuri. Sei già morto una volta, quindi perché mai ora dovrebbe essere diverso? Tutti dobbiamo a Dio una vita. Così diceva Shakespeare . E tu, Richard Moonlight, investigatore privato part-time, padre part-time, amante part- time, scribacchino part-time, pazzo a tempo pieno, la tua gliela devi da tempo.

Ma il cane non si abbassa. Invece succede qualcos’altro.

La canna della pistola scivola fuori dalla tua bocca. Il poeta si alza in piedi, occupando l’intero bagno con la sua stazza. Non ti spara, ma non ti lascia nemmeno andare.

«È giunto il momento di prendere congedo» declama il poeta.

Quando solleva l’arma sai già cosa sta per succedere. Chiudi gli occhi e aspetti l’impatto dell’acciaio contro il tuo cranio.

«Sappia, signor Moonlight, che Roger Walls non rivedrà mai più la cella di una prigione. Ci siamo intesi?».

«Ho preso nota» dici a denti stretti. «Ma lei non ha fatto niente di male».

Il suono stridulo della tua voce da ragazzina impaurita è l’ultima cosa che ricordi prima che il bagno si oscuri.

Traduzione di Martina Tabani - Revisione di Agnese Scarpa, Eugenia Serravalli e Giacomo Stefanini

Breve Biografia

Vincent Zandri è al primo posto tra gli scrittori più venduti su Amazon USA. Autore di The Innocent, Goldchild, The remains, Moonlight falls, The Concrete Pearl, Moonlight Rises, Scream Catcher, Permanence, Blue Moonlight e Murder by Moonlight. Inoltre è autore dei racconti Pathological, True Stories, e Moonlight Mafia. Fotoreporter freelance, Zandri ha scritto su blog professionali come reporter embedded in Africa per Russia Today TV. Attualmente vive ad Albany, New York, con incursioni frequenti in Italia, a Firenze.

Per informazioni visita www.vincentzandri.com

Brief Biography

Winner of the 2015 PWA Shamus Award and the 2015 ITW Thriller Award for Best Original Paperback Novel, Vincent Zandri is the NEW YORK TIMES, USA TODAY, and AMAZON KINDLE No.1 bestselling author of more than 20 novels including THE REMAINS, MOONLIGHT WEEPS, EVERYTHING BURNS, and ORCHARD GROVE. He is also the author of numerous Amazon bestselling digital shorts, PATHOLOGICAL, TRUE STORIES and MOONLIGHT MAFIA among them. Harlan Coben has described THE INNOCENT (formerly As Catch Can) as "...gritty, fast-paced, lyrical and haunting," while the New York Post called it "Sensational...Masterful...Brilliant!" Zandri's list of domestic publishers include Delacorte, Dell, Down & Out Books, Thomas & Mercer and Polis Books, while his foreign publisher is Meme Publishers of Milan and Paris. An MFA in Writing graduate of Vermont College, Zandri's work is translated in the Dutch, Russian, French, Italian, and Japanese. Recently, Zandri was the subject of a major feature by the New York Times. He has also made appearances on Bloomberg TV and FOX news. In December 2014, Suspense Magazine named Zandri's, THE SHROUD KEY, as one of the Best Books of 2014. A freelance photo-journalist and the author of the popular "lit blog," The Vincent Zandri Vox, Zandri has written for Living Ready Magazine, RT, New York Newsday, Hudson Valley Magazine, The Times Union (Albany), Game & Fish Magazine, and many more. He lives in New York and Florence, Italy. For more go to www.vincentzandri.com

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